martedì 25 maggio 2010

La donna più vecchia del mondo

"La donna più vecchia del mondo" è il racconto che apre il mio libro, ed è anche il primo che ho scritto. Inizialmente non avevo intenzione di pubblicare un libro e questo racconto l'ho inserito in alcuni forum dedicati al mondo dell'horror. I commenti che ho ricevuto sono stati la molla che mi hanno spinto a continuare a scrivere e a cercare un editore per la pubblicazione.

Devo dire che è uno dei miei racconti preferiti, non solo perchè è stato il primo, ma anche perchè è stato l'unico in cui ho provato paura io stesso mentre lo scrivevo! Non è una forzatura, ma la realtà: ho finito di scriverlo una sera in cui mi ero fermato in ufficio oltre l'orario di lavoro, da solo, e mentre nella mia mente il racconto prendeva vita ho provato un brivido lungo la schiena che mi ha fatto capire le potenzialità del racconto.

Il racconto nasce da una situazione di "terrore" vissuta realmente: una sera mia moglie si era fermata fuori a cena. Sapendo che avrebbe fatto tardi io sono andato a dormire. Ad un certo punto l'ho sentita rientrare, l'ho salutata e mi sono riaddormentato. Dopo un po' sono stato risvegliato da dei rumori in casa. Ho visto la luce del corridoio accendersi e sentito dei passi avvicinarsi alla camera da letto. Sono rimasto immobile, terrorizzato. La porta della camera si è aperta e ho visto entrate... mia moglie: prima avevo solo sognato di sentirla rincasare, ma vi assicuro che in quell'attimo il mio cuore per qualche secondo ha smesso di battere.

Ho deciso di inserire qui alcuni commenti che ho ricevuto nei vari forum in cui era apparso questo racconto.

Ovviamente se qualche mio "nuovo lettore" volesse inserire altri commenti può benissimo farlo da questa pagina o mandandomi una mail a: aaron.scott71@gmail.com

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Mi capita, talvolta, una cosa meravigliosa (beh più bello ancora sarebbe spaventarmi da solo per quello che scrivo, bella soddisfazione, credo non mi sia mai capitato...forse!). Capita che mentre leggi un racconto tu senta l'impulso, man mano che vai avanti nella lettura, di guardarti le spalle ogni tanto, di sentire quel fastidioso prurito alle scapole che ti fa entrare in agitazione, mentre la tensione del racconto cresce. Il piacere estetico della paura in fondo è tutto lì, ed il bello è che certi momenti restano poi impressi indelebilmente nella tua memoria. Io per esempio ricordo ancora come fosse ieri una notte di Natale in cui avevo 14 anni, i miei mi avevano regalato un cofanetto di Poe, e lessi il mitico racconto Metzengerstein, con quella agghiacciante scena in cui il prepotente giovane signorotto fissa il parato decorato della sua stanza, e il particolare del cavallo che sembra minacciosamente prendere vita e staccarsi dal muro. Così come ricorderò sempre una notte d'estate a Reggio Calabria passata da solo nella camera di mio cugino a leggere i suoi Dylan Dog, scrutando di tanto in tanto le mille ombre della stanza. E il bello è che tra i tanti ricordi come questi, si mischiano quelli legati non solo a racconti dei blasonati e famosi Pe, Lovecraft, King, Barker, Matheson, Landsdale, Buzzati, Baldini e molti ancora, ma anche ad esempio il ricordo di quando ho letto Zuppa di cicerchie di Marica, oppure U Boot di Alfonso Dazzi, o qualche perla dell'amico Walter Reno, e anche questo piccolo efficace racconto di questa settimana, secondo me molto ben riuscito. Una trama in sè non molto originale, anzi ho letto un pò di tempo fa qualcosa di molto simile in una antologia inglese,tuttavia la sapienza nel dosare il crescendo di tensione, una serie di piccole buone trovate, anche abbastanza minimali, rendono l'insieme efficace. La capacià di trasmettere un brivido c'è, e alla fine il successo di un racconto horror sta lì, non si scappa. Il resto è filosofia posticcia, cerebralismi inutili.Qualche piccolo lavoro di rifinitura andrebbe fatto, uno snellimento di alcuni periodi e la riscrittura di qualche frase dal sapore ancora ingenuo lo renderebbero ancora più incisivo. Niente di essenziale, comunque. Bravo
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Bravo, Attilio! Veramente un bel racconto. Mi è piaciuta l'atmosfera che hai creato, il parallelismo tra la Giada giovane e la creatura misteriosa. La fine sorprende.
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Devo dire che questo è un horror strepitoso. Lo stile secco ed essenziale e le seguenze in cui suspance e paura si rincorrono e lasciano senza fiato, lo elevano a piccolo capolavoro del genere "classico".
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bello! mi piace il finale alla king...nn so se mi comprendi, secco, diretto e ovviamente negativo...
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Bravo molto bello, hai saputo ricreare bene la tensione del protagonista in una situazione del genere. La “telefonata” mi ha ricordato per certi aspetti il film “Strade perdute” di David Lynch. Che se non hai visto ti consiglio di vedere… Ciao a rileggerti!
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Caspita! Mi stavi facendo paura. Stavo leggendo ma sembrava di stare al cinema. Sei un talento!!!
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Accidenti mi hai fatto venire i brividi lungo la schiena, bel racconto complimenti!
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Bellissimo complimenti… io l’ho letto la sera mentre faceva il temporale… immaginate la paura!!! --------------------------------------------
Wow potresti fare lo scrittore di racconti horror hai talento…
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Wow fantastico, io sono una che non ama cose così ma questo racconto è fantastico!
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Complimenti per il racconto. Mi è piaciuto molto il modo in cui fai sembrare il racconto uno spezzato di vita: il pouf, la pizza, la birra, il linguaggio. Davvero bravo.
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L’unico racconto che mi abbia fatto venire i brividi! Cercavo l’ispirazione per un compito e mi sei stato di grande aiuto. Hai saputo trasmettere le emozioni in tempo reale come se fossimo lì a vederlo!!! Senza usare il sangue che, più che paura, mi fa skifo! BRAVO.
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Troppo bello…Adesso per colpa tua avrò paura del mio telefono… e di mia nonna!Comunque sei un talento, ero tesa come un elastico!
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Trovo sempre bello trovare “tesori” di questo tipo e anche se con molto ritardo rispetto alla pubblicazione devo assolutamente farti i miei complimenti e associarmi agli altri commenti con un Bravo veramente meritato. 5 (poche purtroppo) Stelle
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Caspita, che paura!! Credo che per un pò di tempo non risponderò più al telefono e non rimarrò più sola in casa.Ti voglio dire solo: BRAVO!! Farai carriera…Ora scusa ma sto ancora tremando per la paura… a presto!
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lunedì 24 maggio 2010

Resoconto "Fantasy in piazza"


Si è svolto ieri a Langhirano il primo "Fantasy in piazza", un incontro per parlare del mondo del fantastico. Oltre e me erano presenti le scrittrici Federica Pini, Manuela Raffa e Silvia Molinetto. E' stato un pomeriggio piacevole, una presentazione all'aperto, un esperimento per portare "i libri in mezzo alla gente". Un' esperienza per me positiva, in cui ho avuto modo di parlare del mio libro, di come sono nati alcuni miei racconti, della paura e di ciò che intendo io per genere "horror". Interessante anche il confronto con le altre autrici, che pur trattando temi diversi (fantasy) mi hanno offerto interessanti spunti di riflessione.


Prossimo appuntamento:

12.06.2010

Centro Libri Larizza - Via Como, 9 - Solaro - Milano

dalle ore 16.00

Aaron Scott incontra i lettori per presentare il romanzo "Racconti oscuri"

mercoledì 12 maggio 2010

Domenica 23 Maggio sarò presente al "Fantasy in Piazza"

Domenica 23 Maggio dalle ore 17,30 sarò presente all'evento "FANTASY IN PIAZZA" organizzato dalla Runde Taarn Edizioni: un pomeriggio dedicato al mondo del fantastico con gli Autori:


Arron Scott
Karin Bertagnolli
Mauro Fantini
Silvia Molinetti
Federica Pini
Manuela Raffa

Piazza Garibaldi - Langhirano (PR)