mercoledì 30 ottobre 2013

Un breve racconto horror per Halloween

IL BIANCO E IL ROSSO

di Aaron Scott

 
 
Sparge un po' di polvere bianca sulla scrivania
"Un ultima sniffata prima di andarmene".
La sistema con il suo bancomat e con una banconota da dieci Euro arrotolata la introduce nel suo corpo. L'effetto è immediato.

Un Gin-Tonic al baretto sotto l'ufficio e poi in macchina verso casa.
La notte di Halloween.
"Che palle sta festa di Halloween..."
Vuole solo rinchiudersi in casa e strafarsi, lontano da tutto e da tutti.

Non vede il semaforo diventare rosso, ma sente il botto. Ferma di colpo l'auto. Dietro di lui il corpo di una bimba giace disteso sull'asfalto.
Si avvicina e osserva la piccola: indossa un vestitino (rosso), una calzamaglia (rossa) e delle corna (rosse) in testa. E' vestita da diavoletto. Dalla sua testa fuoriesce del liquido (rosso). Le sue scarpine (rosse) sono rimaste qualche metro più indietro. Tra le mani stringe un pupazzetto (rosso) dalla cui pancia la musichetta "Happy Halloween", sulle note di "London Bridge", continua imperterrita a suonare. Si guarda intorno. Nessuno lo vede. Corre alla macchina, mette in moto e fugge via.

E' passata la mezzanotte, quando suona il campanello. Trascina a fatica le sue gambe fino alla porta e la apre. Davanti a lui una bimba vestita da diavoletto lo guarda sorridendo.
 
 Corna (rosse).
 Vestitino (rosso).
 Calzamaglia (rossa).
 Scarpe...("non ha le scarpe!")
 
"Dolcetto o Scherzetto?" chiede la bambina.

Il ragazzo caccia un urlo e sobbalza all'indietro inciampando e cadendo.

"Ma sei tu? Allora non ti ho uccisa... stai bene?"

"Dolcetto o Scherzetto?",  continua a ripetere la piccola.
"Non ho caramelle, né dolcetti..."

"Allora SCHERZETTO!", urla la diavoletta senza scarpe.

Gira su se stessa accennando un passo di danza, si ferma e fissa il ragazzo negli occhi. Lui vede le sue iridi azzurre ("rosse?... mi sono sembrate rosse per un attimo..."), arretra di due passi, inciampa e cade di schiena sul pavimento. Quando si rialza la bimba è sparita. La strada davanti alla sua villetta è deserta.

Rientra in casa e sparge sul tavolo ciò che è rimasto della sua polverina bianca. Sniffa tutto in un colpo solo. Guarda la banconota arrotolata. E' coperta di liquido (rosso).
Perde i sensi.
 
Si risveglia nel bagno. La luce filtra debolmente dalla finestra indicandogli che la notte di Halloween ha lasciato posto al giorno dei Morti. Si dirige verso il lavandino e guarda nello specchio.
Rimane immobile.

Nello specchio intravede il muro alle sue spalle, ma non il suo corpo. Nel riflesso scorge un angolo della sala.

Due uomini in camice bianco stanno ponendo un corpo ("ma è il MIO corpo!") in un sacco nero. Al suo fianco una vocina raccapricciante sussurra:
"Scherzetto..."